Non so da dove sia nato il bisogno di scrivere quanto segue. Non so se è rivolto a qualcuno in particolare. So solo che negli ultimi giorni mi è capitato di parlare spesso di rapporti (lavorativi e non, d’amicizia e non, comunque umani) che mutano, che cercano nuovi corsi…

Così ho scritto questo breve intervento, con un po’ di malinconia, in un giorno d’estate con la pioggia che lascia un’afa un po’ troppo pesante…

…ed eccolo qui, senza pretese…

Buona serata, comunque col sorriso e col desiderio di essere seduto ad un tavolino con una birra gelata, a parlare di uomini e di donne, di lavoro e di sogni, di macchine e di sport …di cartoni e di storie varie…

andrea.prof

Non credo che finiremo neppure stasera di parlare di noi …forse non si finisce mai di farlo…
Non so se ce ne sia davvero bisogno. In alcuni momenti sembra che tutto sia già così chiaro. Agire.
Ma c’è come una radiazione di fondo. Come una sensazione diffusa, che smetteremo di farlo solo quando tutto sarà chiaro davvero (se mai potrà esserlo), o quando tutto sarà finito.
Certo. Forse allora davvero non ce ne sarà più bisogno.
Potrà anche capitare, in quei momenti, di pensare che il tempo occupato dalle nostre lunghe chiacchierate sull’amore, sul tempo, sul gioco, non abbiano mai avuto senso.
Potrebbe anche venire il dubbio che tutto il tempo passato a guardarci, a sognarci, a sorriderci non significhi nulla…
Ma se verrà mai questo momento, promettimi solo una cosa: che ti sforzerai per ricordare cosa c’è stato, davvero, tra di noi. Per cercare di capire che, anche se le cose sono andate come dicevamo che non sarebbero mai andate, anche se tutto ciò che sembrava destinato a durare per sempre è finito, comunque questo non toglie senso ai nostri sguardi, ai nostri sorrisi, ai nostri sospiri.
Quelli sono davvero così eterni come sembravano.
Quelli sono davvero “per sempre”.
Non come noi, che siamo di acqua e di carne, preda degli appetiti e in continua fuga dalla noia.
Quelli sono la parte migliore di noi. Sono fatti di sospiro e di sogno. Sono capaci di sfidare l’eternità, e soprattutto sono in grado di vincerla!
Questo non ci aiuterà a restare amici. Chi attraversa il paradiso e riemerge dall’inferno dopo un lungo volo improvvisamente senza ali non può che capire di essere cambiato. Finisce il “restare”, si riaccende il divenire.
Potrebbe capitare di avere una gran voglia di non vedersi più (com’è difficile immaginarlo, ora), di evitarsi, di prendersi in giro davanti a tutti giurando che tutto sia stato meno grande di quello che sembrava. Che tutto sia stato una recita…
Non recita, ma sogno. Non intenzione di dare spettacolo, ma realizzazione dei sogni…
E siamo sempre qui …ai sogni. Ma cerca di non disprezzare quella piccola parte della tua vita in cui i sogni e la realtà sono diventati indistinguibili…