(Originariamente pubblicato il 30/11/2019)

Mio Cucciolo d’Uomo,

pochi giorni fa abbiamo festeggiato i tuoi primi 9 mesi di vita.

Dopo 9 mesi dentro di sé, in stretta simbiosi con lei, la tua mamma ha goduto per 9 mesi della tua straordinaria presenza fuori da lei. Ed entrambi siete un po’ nati per la seconda volta, lei come madre e tu come figlio.

Io, da quella magica sera in cui per la prima volta sono naufragato dolcemente nell’infinito dei tuoi piccoli occhi, e in cui per la prima volta ti ho cullato sul mio avambraccio, sto rinascendo un po’ tutti i giorni. Una sensazione strana per una persona affezionata ad un approccio abbastanza organizzato con i fatti della vita. Ma decisamente stimolante per cercare di diventare un po’ migliore…

E così, proprio oggi, tra una corsa per impedire che tu possa infilare i tuoi ditini nella presa della corrente, e il soccorso ad un pianto inconsolabile dovuto ad uno spavento da perdita di equilibrio nei tuoi primi tentativi di sollevarti, ho ripreso in mano quanto mi ero appuntato una volta rientrati dall’ospedale, quando tutto era appena successo.<

Ah, giusto per la cronaca, visto che immagino che da qui a quando potrai leggere queste righe te ne sarai abbondantemente dimenticato: oggi siamo stati bene. Ci siamo svegliati tardi e ci siamo alzati dopo lunghe coccole sul lettone. Abbiamo mangiato i passatelli della nonna e ci siamo fatti un giretto al parco al sole, perché, pur mancando meno di un mese a Natale, si sta ancora bene all’aperto. La mamma è tornata al lavoro da qualche mese, e ci manca sempre tanto. Ma noi vogliamo fare del nostro meglio per farle capire che, anche se forse siamo molto lontani dalla perfezione, non siamo poi così malaccio come uomini di casa. E l’aspettiamo, fiduciosi che il tempo che passeremo insieme sarà bellissimo…

Ma torniamo a quanto scrivevo quel giorno, lasciato in forma di flash un po’ disconnessi, nella speranza che il dolce ricordo ci regali il primo sorriso di un bellissimo Natale…

E da subito, da appena si è sentita la tua voce fragile e decisa, è stato Amore. Amore come mai provato prima. Amore come se finalmente, dopo tante ricerche e tante prove, finalmente si fosse in grado di vedere la materia stessa di cui l’Amore è fatto.

Amavamo troppo la Vita per non dare un nostro piccolo contributo. E la Vita stessa ci ha premiato, regalandoci un miracolo. Perché in tanti hanno avuto bambini prima di noi, tanti ne avranno dopo. Probabilmente qualche altro bimbo è nato proprio anche quando stavi nascendo tu, piccolo Elio. Ma a ciascuno viene regalato un miracolo unico, che ti convince intimamente che nessuno ha vissuto un’esperienza così, né prima né dopo…<

Anche se sai già molto di quello che sta per succedere, anche se hai letto un sacco di libri e partecipato ad tantissimi incontri sui temi connessi ad attesa, parto e genitorialità, non si può essere davvero pronti a quello che stai per vivere, quando varchi la soglia della sala parto.

Davanti agli occhi di papà, che cerca di non essere inutilmente impotente, da una collaborazione al contempo violenta e dolcissima tra mamma e piccolo, assistiti dal personale dell’ospedale, accade il Miracolo della Vita. Non un miracolo tra i tanti, che già di per sé è cosa rara. La conoscenza dell’ fisiologia di quello che è accaduto e di quanto  sta succedendo davanti ai tuoi occhi non può togliere fascino alla Magia.

Il tuo primo pianto ci ha fatto sentire l’urlo della Vita che va avanti, determinata a superare qualunque sofferenza e qualunque difficoltà.

Poi il rientro a casa e l’affetto di due famiglie e di un paese. Dagli incontri fortuiti al mercato o per le strade della nostra Sasso, alla visita di amici capaci talvolta di dire la cosa giusta al momento giusto.

Perché se è purtroppo vero che si sentono tante frasi dette a sproposito e tanti consigli non richiesti, è anche vero che ci sono incontri e frasi che ti illuminano la giornata e che ti regalano belle emozioni.

Forse anche questo, tra tante complicazioni, è il bello di abitare in un paese e non in una grande città.

Speriamo che saprai apprezzare il luogo in cui io e mamma abbiamo scelto di fare iniziare i tuoi passi, libero di camminare dove vorrai, non appena sarai in grado di farlo.

Da quando sei nato mi è chiarissimo il motivo per cui abbiamo deciso di dividere la storia dell’uomo usando come spartiacque la nascita di un bambino. C’è un prima e un dopo. Tante cose restano quelle di prima, ma in un’ottica di senso completamente diversa.

E questo Natale sarà speciale per noi, nati come nuova famiglia proprio nel tuo sorriso.

E ora, visto che la vita da neo-papà non fa solo rima con “cuore” ed “amore”, ho anche capito che, al di là di ogni dibattito interno dell’Accademia della Crusca, c’è un solo significato passivo possibile del verbo “pisciare” usato in modo transitivo, e indica qualcosa che accade al papà mentre cambia il pargoletto ed “è pisciato” senza pietà …altro che il famoso cane che “viene sceso” per fare i suoi bisogni!

Tengo la mia mano sulla tua pancia tormentata, la tua manina stretta attorno al mio mignolo sotto le coperte. Io sembro enorme, ma quanta forza sa darmi la tua piccola stretta…

Ora abbiamo un intero libro bianco, su cui scrivere tante storie… quella del Dottor Elio Pancino, che nel far-west curava gli indiani, parlando la sua strana lingua magica con gli Uomini della Medicina della tribù. Oppure quella dell’Ingegner Elio Pancini che avevano chiamato a progettare una metropolitana per connettere tutto il mondo, sfruttando l’energia del nucleo della Terra. O quella di Elio Pancio, l’Esploratore, che aveva trovato il Villaggio degli elfi vicino al Polo. O quella del Cavalier Gelsomino Pancinetti, che aveva organizzato un viaggio sulla Luna con i bimbi della sua classe dell’Asilo… che soggetto, poi, il Cavalier Pancini!!!

Alcune storie le abbiamo già iniziate a scrivere insieme, altre dobbiamo ancora addirittura immaginarle. <br />Ma sono certo che sarà bellissimo farlo insieme.

P.S.: Per questo 2019, niente video con le foto. Le foto sarebbero tante, ma il ricordo di questo 25 febbraio è senza dubbio la cosa più importante dell’anno, e, probabilmente, una delle più importanti delle nostre vite…

Auguriamo a tutti un Natale di Pace e Serenità, che ce n’è un gran bisogno! …e un 2020 che sappia essere all’altezza dell’anno che lo ha preceduto, provando anche a fare di meglio, se vuole (anche se, nel nostro caso, il 2019 ha davvero fatto tanto)!