E’ giunto uno dei momenti delle Festività di Natale che preferisco, quello del messaggio di AUGURI a tutti gli amici, vicini e lontani.

Forse meno puntuale del comunicato a reti unificate del Presidente della Repubblica.

Ma, credo, almeno un po’ più sincero e sentito. Senza dubbio meno istituzionale.

Più impregnato di vita vera, voglio sperare.

Il Natale è vicino. Questa è una banalità.

Ma vorrei dire che sono felice di avere la possibilità di passarlo in famiglia e tra gli amici.

Mi fa solo un effetto un po’ strano viverlo con il sole, anche se la cosa non mi dispiace poi del tutto.

Queste feste sono per me molto importanti, e spero che diano a tutti quanti (a me per primo) la possibilità di mettersi tranquilli, a pensare un po’ a se stessi. A questo strano modo di vivere-

Alle cose belle che ogni tanto ci capitano mentre corriamo.
E che a volte ci lasciamo scappare.

Auguri a tutti, allora,
a tutte le vostre famiglie,
ai vostri amici
e alla persona che amate,
a coloro con i quali vi troverete a fare festa,

di BUON NATALE
e di BUON ANNO.

Diversamente dal solito, anche il Capodanno, per me, sarà quest’anno un momento speciale.

Era tanto che non mi trovavo a vivere un capodanno di passaggio…

Non parlo del fatto di sentire la festa del Capodanno.

Quell’esigenza di divertirsi a tutti i costi, di mostrarsi per forza su di giri spero mi stia lontana anche quest’anno.

Però erano tanti anni che non provavo quella miscela di gioia,
incertezza,
malinconia
e grandi speranze,
che sembra riservata solo alle grandi occasioni
…e che ci fa anche sentire un po’ più vivi.

Ed è capace di restituirci il reale valore di alcune cose, di alcune presenze.

Un augurio a tutti voi di passare dei bei giorni di festa,
di ritrovare il piacere, la tranquillità,
di riprendere possesso del vostro tempo, magari anche solo per regalarlo a qualcun altro.

Un abbraccio, sincero.

“Siamo dei poveri mendicanti: questa è la verità” (M. Lutero)

“L’esilio di Israele cominciò il giorno in cui Israele
non soffrì più del fatto di essere in esilio” (tradizione Rabbinica)