Dennis

 

Dennis Mazzolini, altro redattore classe 1976. Sparito nelle annate più recenti della rivista, resta il principale autore comico delle pagine di Vola la Notizia.

 

The Natal and the dur lavor of Natal Dad

La posta di Babbo Natale

CLAMOROSO! Scambiato per una trapunta, è stato cucito ad un letto!

The Goldrake's true story

Bathman

CENERENTOLA, (alias Kanerantola)

 

 

The Natal and the dur lavor of Natal Dad

Many, many many years fa, when the Terr was ancor net and in the ciel vol many spec of volatles (fagians, tortors, redpetts) born the mit of Natal Dad.

But who is this simpatic man that vols in the ciel whit terren animals and he doesn't cad?

Natal Dad (that for the italians bambins is Babbo Natale) is a good man that mang, bev, dorm, russ, svegl all the scocciated family when they dorm (or they dormiv!).

He has a lavor too: he lavors to the "Prezious game", (the not giocattol fabbric). Natal Dad is very felic, trann for a thing: he is much grass and he has got the collesterol and the triglicerid very alt, but don't lament himself. Natal Dad is cos", but he change of the all the day of 25 december of ogn year.

To september he starts the diet, because he dev to enter in all caminet and legn stuf of all the mond.

When is arrive, he prend the regals, caric them in the slit, indoss his vestit, colleg the renn to the slit and canting "GINGOL BEL, GINGOL BEL, GINGOL OL ZE UEI", he vol on the cities and cal himself into the caminet sporching all the red vestit.

Of course he doesn't arrabb because he has other ten vestit, and senn˜ he avrebb smess years fa! There is only a little problem: after 3 hours of viagg, the renn are stanc and hann the ling out from the bocc. Then Natal Dad scend, drink an aranciat, fum the sigarett and start to cammin for a inter nott.

When he torn fom the renn, puntually he divent very incavolat, because he avev lasc the renn in sost diviet. All the guadagn of the stanc Natal Dad go in the pagament of the mult.

Ecc because this buon man have fatt a accord with the urban vigils of all the mond: for the nott of 25-12-xxxx.

To concluding, if we ricev the regals in this sacr day, dobbiam to pens that a only man soffr, soffr and soffr ancor for to do felic all the bambins.

P.S.: Lasc liber your garage for the slit of Natal Dad.

 

(torna all'inizio)

 

 

LA POSTA DI BABBO NATALE

Caro Babbo Natale, sono Georgie Buttman e scrivo dall'Australia. Poichè il mio disegnatore mi ha fatto due occhi grandi come i fanali anteriori del 92 (che passa per Sasso Marconi tutti i giorni), potresti regalarmi un paio di occhiali pennellabili con schermi a raggi solari per coprirmi l'intero occhio? Sai, qui in Australia il sole dà molto fastidio!

GRAZIE

Georgie (quella del cartone)

Carissimo Babbo Natale, sono la sirenetta e ti scrivo dal fondo del mare (come farà poi a funzionare la biro?!?). Se anche quest'anno non hai voglia di spendere otto milioni di £ire per il noleggio delle tute da sub per te e per tutte le renne, non fa niente. Lascia però il mio regalo sulla riva della spiaggia di Miami; mi arrangio io.

GRAZIE

 

(torna all'inizio)

 

 

CLAMOROSO! Scambiato per una trapunta, è stato cucito ad un letto!

E' accaduto ieri. Il dott. Arlecchino, noto carnevalman italiano, passeggiava davanti alle vetrine del centro a Bologna, quando ha sentito uno strano colpo alla nuca, simile ad una mattarellata o ad una manganellata. Il signore multicolore ha perso i sensi e subito è stata istituita una commissione di ricerca dei sensi (C.r.s.), ma tutto si è dimostrato vano.

La polizia ha immediatamente iniziato le ricerche del noto personaggio, poichè è sparito senza lasciare traccia. Le autorità sospettavano di sequestro di persona, ma, dopo quattro giorni di assidue ricerche, hanno mutato la loro teoria.

non poteva trattarsi di sequestro di persona! Il prof. Arlecchino infatti, non era noto per il suo patrimonio, anzi! Egli si manteneva con apparizioni pubbliche durante il periodo di Carnevale.

Nei mesi successivi aiutava Babbo Natale a confezionare i giochi, la Befana a comprare il carbone e il sig. Ferragosto a fare il bagno di mezzanotte.

I personaggi carnevaleschi hanno sfilato in segno di protesta in tutte le piazze d'Italia.

Il reporter Mike Fallito ha raccolto diverse testimonianze: per Pantalone è una disgrazia, per Pulcinella è una tragedia, per Colombina è un disastro. Solo Balanzone ha dichiarato che la sparizione di Arlecchino è un sollievo. Insospettita da questa dichiarazione, la polizia si è recata a casa Balanzone ed è rimasta sorpresa! Il sig. Balanzone stava aiutando il giornalista Luigi Oggi a cucire Arlecchino al suo letto.

Il losco soggetto è stato arrestato con l'accusa schiacciante di sequestro di trapunt... ops... di persona e rischia di essere espulso dall'albo dei carnevalman.

Luigi Oggi rischi invece di essere licenziato dalla testata in cui lavora: Vola la Notizia.

I due, sotto interrogatorio, hanno giurato di non sapere nulla dell'uomo. Essi credevano si trattasse di una svendita promozionale della Maletton!

 

(torna all'inizio)

 

 

The Goldrake's true story

(La vera storia di Goldrake)

C'era una volta nel Far West (Lontano Ovest), ma proprio West, ma West West, insomma tanto West che era ad Est, un cow boy molto statico, ma così statico che i contadini gli coltivavano intorno per risparmiare i soldi dello spaventapasseri. Beh, tutto questo aveva un motivo: era un cow robot che poteva funzionare solo con un essere umano al suo interno. Lui (il robot, non il suo pilota!) non aveva casa; però, di tanto in tanto, passava qualche oretta in una specie di disco volante nel quale entrava. Peccato che con quel coso sui fianchi sembrava una ragazza del circo abile con l'Hula Hop, e ovviamente tutti lo deridevano. Qual era il nome di costui? Scontato! (non perchè lo avete letto nel titolo dell'articolo!?!)

Poichè veniva dall'Est, non poteva che chiamarsi con il nome di un film di Bruce Lee: il Drago d'Oro. Ma si accorse che con quel nome non aveva successo nella vita, e, sull'impronta del suo mito Bruce, si americanizzò il nome e si trasferì negli States col nome di Goldrake.*

(*Prima di far sorgere dubbi sulla presunta sanità mentale dell'autore dell'articolo, vorrei sottolineare che la parte iniziale sul cow boy è stata una inutile quanto irrazionale trovata per collegarsi ai paesi orientali. Declinando ogni responsabilità, mi impegnerò a collegare l'inizio con qualcosa di sensato!)

Goldrake si riteneva un robot giudizioso, al contrario di Mazzinga Z, che non capiva nulla se non gli entrava un'astronave in mezzo alla fronte. Tutti sanno (lo spero!) chi è Goldrake, ma costui non fu sempre così celebre. La sua prima vera occasione andò perduta quella volta in cui provò a fare l'imitatore. Si presentò al provino con una grandissima imitazione del leone. Stava per firmare un contratto per 20 serate quando fu sostituito in extremis da Voltron, giudicato ancor più abile (per forza!).

Quello fu un duro colpo per il nostro amico, tanto da farlo decidere di abbandonare il mondo dello spettacolo.

Trovò quindi un modesto impiego di collaudatore di scarpe presso la ditta "Espadrillas". Anche da lì fu licenziato poichè fu incriminato di portare l'azienda al fallimento; infatti nessun paio di quelle comode quanto delicate scarpette resisteva ai suoi controlli. Ogni volta Goldrake non voleva rovinarle e pensava bene di volare, dimenticandosi però di avere i propulsori sotto la pianta del piede! I brandelli bruciacchiati di scarpe servivano come humus dopo il suo controllo.

La sua vita era uno schifo, quando fece amicizia con Daltanius, mitico robot di già grande fama. Dopo ripetute insistenze dell'amico, Goldrake tornò a calcare il palco per u provino: il ruolo da interpretare era quello del supereroe che salva Romeo (sotto al terrazzo di Verona) dal micidiale corpo di Giulietta (del peso di 120 kg) che precipitava dopo lo sgambetto del gatto nemico e traditore.

Quando fu il turno di Goldrake, improvvisò la scena e sfoderò i suoi pugni rotanti che scaraventarono Giulietta in mezzo alle impalcature delle luci. Fu un trionfo. La tournèe fece il giro di tutta l'Europa, ma non era ancora il momento magico del robot.

Infatti, allo spettacolo di Parigi, il gatto fu sostituito con un coccodrillo travestito che sbranò Giulietta, e la compagnia teatrale sabotata fu scacciata dalla città tra 1000 burla e insulti.

Questa volta Goldrake non si perse d'animo. Cercò un'altra occasione, che puntualmente arrivò: fu assunto dalla NATO come supereroe per sventare un attentato dei nemici extraterrestri che volevano distruggere le ultime piantagioni di tè nel deserto rimaste al mondo e situate nell'America Settentrionale. E' così che Goldrake decise di travestirsi da spaventapasseri, poichè aveva avuto una soffiata segreta. I nemici avevano costruito un esercito di maxi-locuste robot addestrate a riconoscere e distruggere il tè del deserto. Il giorno stabilito, il cielo si oscurò e le orecchie di tutti furono riempite da un ronzio meccanico simile ad un cruscotto di automobile senza viti di fissaggio e durante l'attraversamento di un campo di dossi artificiali.

Quando le locuste furono sufficientemente vicine, Goldrake scaricò una raffica di raggi fotonici che abbrustolirono ben bene quelle maledette. Il tè del deserto fu salvo e Goldrake fu assunto in pianta stabile dalla NATO.

da quel giorno se si guarda il cielo e non si rimane accecati dal sole, si può scorgere un mito che svolazza e che si diverte a salvarci la vita dalle incursioni dei nemici. Goldrake ci ha promesso anche di liberare la "terra" da tutti i nemici che la abitano, ossia le talpe e i lombrichi mannari!!!

P.S.: Poichè questo articolo dovrebbe in qualche modo collegarsi al Natale, Goldrake mi ha incaricato di augurare a tutti un felice Natale e un buon anno nuovo da parte sua.

CIAO.

Dennis The Menace

 

(torna all'inizio)

 

 

Bathman:

un uomo, un pipistrello, o un bagno?

 

Tanto, tanto, tanto tempo fa (per l'esattezza l'altro ieri) viveva un supereroe famoso per le sue imprese notturne: Batman, che in italiano vuole dire "uomo pipistrello".

Nessuno però conosce la vera storia di questo personaggio.

Sì, è vero, si sa la finta favoletta di Bruce Wain, rimasto orfano miliardario a causa della follia omicida di Joker, ma questa è la storia che lui stesso ha inventato per insabbiare le sue vere origini.

In verità Batman nacque dall'abile scalpello di Mastro Geppetto, un vecchio falegname che non sopportava più la solitudine* (*come biasimarlo: la Pausini, con quella canzone, ha veramente rotto le scatole!).

Purtroppo, quando l'uomo vide che mesi di lavoro avevano dato alla luce un burattino storpio, senza gambe e con due orecchie lunghissime, decise di accettarlo per quello che era, ossia ridurlo in brandelli con la sua accetta affilata e bruciarlo nell'inverno che era alle porte.

Ma si sa, Geppetto era troppo buono e così lo chiuse in un ripostiglio impolverato, e cominciò a costruire un nuovo burattino che venne molto meglio del primo. Da uomo sveglio che era, decise di chiamarlo Pinocchio, perchè aveva impiegato legno di pino per fabbricarlo. Ricordatosi del primo lavoro, volle ugualmente tenere con sè anche lo sgorbio; il falegname toscano passò tre giorni a cercare un nome appropriato: pensò ad Abetocchio, Faggiocchio, Querciocchio, poi cambiò sugli animali e via con Lupocchio, Mucocchio... Effettivamente a guardarlo bene, si accorse della somiglianza straordinaria col pipistrello, e optò infine per Pipistrellocchio.

Naturalmente non poteva chiamarlo così, e cercò anche un soprannome più breve. Passavano snervanti i giorni e Geppetto odiava sempre più quella creatura, al punto che un giorno la cacciò di casa e gli urlò sulla soglia: -Sei venuto veramente un cesso!

Quella frase lo folgorò: ma certo! Lo avrebbe chiamato Bathman, ossia "uomo bagno". Lo riaccolse, e da quel giorno i tre vissero felici e contenti.

Ahimè, giunse anche per Geppetto il giorno della dipartita, e i due burattini piansero tanto, ma così tanto che una fatina buona che passava le vacanze al Parco di Collodi credette di essere al mare.

Impietosita da così tanti singulti, volle trasformare i due orfanelli in bambini.

A dire il vero voleva trasformare solo Pinocchio, ma raggiunse l'accordo con Bathman che sarebbe stato bambino il giorno e pipistrellone la notte.

Le strade dei due fratellini si divisero: Pinocchio fu adottato dalla fatina buona, sposatasi nel frattempo col guardiano del Parco di Collodi, e Batman (finalmente senza H), fu adottato negli USA dalla famiglia Wain, che lo chiamò Bruce (come l'eroico Bruce Lee - vedi The Goldrake's True Story). La sua vita passò lieta e tranquilla fino ai 18 anni, età in cui successe la disgrazia: aveva appena preso la patente e, non stando più nella pelle per la contentezza, caricò i genitori e si avviò sulla 5a Strada di New York "a manetta".

Dalla gioia aveva perso la cognizione del tempo e non si accorse della imminente Ora X. A mezzanotte in punto si trasformò in pipistrello e perse il controllo dell'auto che andò a schiantarsi contro un cassonetto per il riciclaggio delle pile scariche.

I coniugi persero la vita, ma non a causa dell'impatto: la madre perì d'infarto quando vide il sua amato figliolo diventare un pipistrello peloso e il padre avvelenato dall'ingestione dell'acido delle pile sparse per tutto l'abitacolo dell'auto.

Bruce si sentì responsabile dell'incidente, nonostante fu assolto dall'accusa di omicidio dolo(ro)so e dichiarò guerra a tutte le sostanze tossiche d'America.

Comprò una casa con grotta e maggiordono incorporati e costruì nel sottosuolo un'attrezzatura avvenieristica per la ricerca e la raccolta di tutti gli acidi, comprò anche quella ridicola tuta che non a caso si chiama "bat-tuta".

Ah, ricordate il conflitto fra Batman e Joker su chi dei due avesse creato per primo l'altro? Senza dubbio fu Batman che creò il suo nemico. Prima del perenne attrito fra i due, Joker, Carmine Joker, un italiano naturalizzato in America da due generazioni, lavorava alla Nelsen, quando Batman lo spinse in una vasca di Ace, rendendolo così brutto.

Ricordandosi delle sue origini di Uomo-Bagno, dichiarì guerra alle aziende di WC Net, Anitra WC, Mastro Lindo e Viakal.

(Anche questa volta il vostro stato mentale ha rischiato di divenire instabile come quello del sottoscritto).

Essendo il numero di Carnevale, penso sia stato azzeccato parlare di un uomo che è mascherato tutto l'anno, peraltro inutilmente, dal momento che Batman è un vero pipistrellone notturno. Lascio a voi l'incognita da trovare, ossia se costui sia un uomo, un pipistrello o un Bat(h)man....

(torna all'inizio)

 

 

CENERENTOLA, (alias Kanerantola): scorfana ma un tot fortunata!

In tempi remotissimi, quando i libri di favole non esistevano ancora, quando gli amanuensi erano lagnosi neonati in fasce, quando Guttemberg era ancora un pingue angioletto lassù nel cielo, viveva in una favelas brasiliana una tenera bambina; aveva capelli lunghi e rossi simili alle foglie autunnali degli alberi, occhi grigio plumbeo come un classico cielo invernale (se non nevica e non tira vento...), un viso cicciottello come la luna d'agosto e una collanina di fiorellini primaverili appesi al collo eburneo. insomma, questa barometrica bambina avrebbe potuto benissimo ricoprire tutto il calendario Pirelli da sola se fosse già esistito... e se non avesse avuto un problemino fisico non del tutto trascurabile: infatti i suoi tratti somatici presi singolarmente (magari strappati dal corpo e guardati in una stanza buia con un sacchetto nero di plastica in testa per l'osservatore...) sarebbero stati di una bambina carina. Purtroppo l'autopsia non era stata ancora inventata e quindi, a guardarla, si poteva solo scorgere l'innocente viso di una cinna-silvicapra* (*genere di ruminante della sottofamiglia dei bovidi).

Così i genitori, accortisi della sua bruttezza estrema, la chiamarono Kanerantola; La sua infanzia trascorse mesta perchè tutte le sere doveva dormire nella cuccia all'aperto di Charlie*; purtroppo la somiglianza con lui era straordinaria tanto da confondere ogni giorno persino i genitori (*Charlie era il coccodrillo di famiglia, fratello maggiore della bimba).

A nulla valsero i tentativi di farsi crescere le treccine per distinguersi dal fratello: i genitori gliele tagliavano la notte, mentre dormiva, e le mettevano all'animale.

A 14 anni Kanerantola cosparse di benzina il letto dove dormiva Charlie e gli diede fuoco. Non vi dico la sorpresa dei genitori che al mattino portarono la colazione a letto ad un cumulo multiforme di cenere ancora fumante. L'odio per la figlia piromane fu tale da costringerli a ribattezzarla Cenerentola in memoria dell'animale-figlio abbrustolito. allora la bambina diede fuoco anche ai genitori che si salvarono per miracolo grazie all'estintore posto sulla riva del fiume dietro casa. La fanciulla* (*espressione eufemistica!) si fece rapire e adottare negli States dal dott. Walter Disney e famiglia. Il primo mese passò felice nella sua nuova casa e non le pesava affatto dare lo straccio, lavare i piatti, tagliare con le forbici l'erba del parco di casa Disney, aprire manualmente il cancello automatico in ghisa pressofusa, andare a piedi alla scuola delle sorellastre distante 23 Km per portare loro la merenda, incollare la carta da parati in tutte le stanze (villa di 758 mq), pavimentare la cantina allagata, annaffiare la serra di bonsai carnivori del patrigno, zappare tutti i giorni l'orto abbandonato nel 13 a.C. e rammendare con ago e filo le cotte metalliche delle armature in salotto. Era giusto un po' infastidita dagli studi sulle droghe pesanti che il dott. Walter faceva su di lei.

Tale fastidio divenne ira funesta quando tre mesi dopo uscì il cartone "Cenerentola e l'effetto delle droghe pesanti sui bovidi": fu un successo, ma non per la ragazza che scappò in cerca della fata turchina. Questa riuscì (non senza tribolare per mesi) a preparare una pozione che la rendeva bella e ben vestita fino a mezzanotte.

Cenerentola passò dagli atri muscosi, dai fori cadenti, dai boschi, dall'arse fucine stridenti, dai solchi bagnati di servo sudor, fino a giungere al castello del principe.

Suonò il campanello e in quell'istante l'effetto benefico finì. Aprì il principe in persona (sciopero del sindacato maggiordomi), ossia Ugo Gigi Charles, bis-bis-bis-bisnonno di Ray Charles, che, a causa della sua cecità, non vide la bruttezza che trasudava da Cenerentola, e la sposò. Ammazza che botta di... fortuna...

 

(torna all'inizio)