I Racconti del Fosso 2
…e col Secondo!!
Partiamo da una suggestione.
Un odore alga cresciuta sotto il continuo passaggio della corrente di un ciottoloso ruscelletto di montagna. Il rumore dell’acqua che gioca a nascondino con il mondo tra i sassi ben levigati. Le voci del bosco: uccelletti innamorati che cantano e controcantano la primavera che sboccia.
Un cielo terso, con qualche straccio bianco che assomiglia più alla strisciata di un aereo che alle minacciose nuvole che portano acqua.
Abbiamo fatto la scena.
Ora introduciamo i nostri attori – il fiume e gli uccelli sono elementi fondamentali della nostra scena, con le loro voci e i loro colori, ma non sono attori, perché questa non è una favola di Esopo.
Ma dove sono?
C’è una giovane ragazza – noi sappiamo che il suo nome è Linda . Era stanca di correre tra gli uffici comunali per risolvere certe sue questioni anagrafiche e ha fatto una piccola deviazione, verso lo stretto sentiero sterrato che apre le porte ad un nuovo mondo a poche centinaia di metri dal centro del paese. E Luca, dov’è? Mi sa che il giovane elettricista ha appena sbagliato il suo appuntamento con il destino.
Eppure era già tutto deciso – da noi, intendo.
Oggi è il suo giorno libero. Sono almeno due settimane che vorrebbe andare a vedere il luogo dove suo nonno aveva l’orto quando era piccolo… Da quando si è sposato, in un’assolata giornata di settembre di cinque anni fa, lui e la sua signora si sono trasferiti in un paese a pochi chilometri da lì, ma non c’erano più state occasioni per tornare in un luogo che aveva significato tutto per lui, ma in cui non c’era più nessuno che lo aspettasse. Oggi che, per la prima volta dal rientro delle ferie natalizie, non ci sono altri impegni e che la sua naturale insonnia lo ha portato a svegliarsi comunque presto, è il giorno giusto per una rimpatriata. Avrebbe dovuto cominciare a pensarci appena sveglio. L’idea doveva sorgergli spontaneamente, proprio mentre stava facendo colazione: avrebbe sorseggiato il caffè, sfogliando le pagine del Carlino come d’abitudine, e avrebbe letto quelle due parole che vedeva tutti i giorni sul giornale “Sasso Marconi”. Ma questa mattina quelle due parole non avrebbero indicato solo un luogo della cronaca provinciale bolognese. Leggendo quel grassetto, oggi gli sarebbero tornati in mente i giri in bicicletta, le partite al campetto, le feste di compleanno, l’odore che saliva dall’osteria la sera alle 8 e quello che trasudava dalla saracinesca del fornaio la mattina alle 6.
Così avrebbe deciso. Era finalmente giunto il momento di rifare un giro a casa.
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