un abbraccio sa ancora trasmettere calore…
I funerali sono sempre un evento destabilizzante.
Soprattutto quando vi partecipiamo per amore, non per circostanza.
Cerchiamo di vivere le nostre giornate tenendo il pensiero della morte ai margini, perché non possa rovinare il nostro umore. Cerchiamo di concentrarci sulla naturalità della morte, sulla liberazione che la morte spesso regala. Soprattutto quando la cosa ci tocca solo marginalmente.
Quasi che, nel precario equilibrio delle nostre esistenze, la morte e il dolore abbiano lo sgradevole potere di infrangere la nostra routine. E, se fossimo onesti per davvero, dovremmo ammettere che, anche quando vorremmo vivere senza regole, senza dipendere da niente e da nessuno, ciascuno di noi ha una propria routine a cui è affezionato, che è sacra. Che deve procedere.
Invece la morte ci impone di fermarci. Di pensare.
Crea un prima e un dopo. In un modo così “definitivo” che in questo tempo caratterizzato dalla velocità e dalla precarietà sembra non andare più di moda.
Ma se siamo fortunati, possiamo cogliere la grande opportunità che i momenti tristi ci offrono.
E, anche in questo mondo di merda, sono convinto che sia una grande fortuna poter vibrare all’unisono con le corde delle persone che ci stanno vicine.
Il dolore, e soprattutto la capacità di sopportarne il peso, diventano un esempio.
L’abbandono di una persona amata diventa l’occasione per riflettere su quanto quella persona, più o meno consapevolmente, ci ha lasciato.
Un abbraccio e un sorriso tornano ad essere un dono reciproco, non una pratica superata, spesso socialmente sconsigliata.
La morte di una persona cara, e il dramma di un amico, di una famiglia, di una comunità, sanno restituirci un senso di relazione a cui non siamo quasi più abituati. E che spesso l’individualismo esasperato di queste ore ci fa sembrare sconveniente.
Troppe volte ci troviamo davanti a celebrazioni fatte solo di esteriorità, di ipocrisia.
E, nei rari momenti in cui la comunità fa ancora sentire il suo abbraccio, anche se il nostro cuore è triste, il calore che si sprigiona è capace di farci sentire meno freddi. Meno soli.
Solo uno sfogo, dopo una giornata importante.
Un abbraccio.
andrea.prof
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