“L’insicurezza attanaglia tutti noi, immersi come siamo in un impalpabile e imprevedibile mondo fatto di liberalizzazione, flessibilità, competitività ed endemica incertezza, ma ciascuno di noi consuma la propria ansia da solo, vivendola come un problema individuale, il risultato di fallimenti personali e una sfida alle doti e alle capacità individuali.
Siamo indotti a cercare, come Ulrich Beck ha causticamente osservato, soluzioni personali a contraddizioni sistemiche; cerchiamo la salvezza individuale da problemi comuni. Tale strategia ha ben poche speranze di sortire gli effetti desiderati, dal momento che non intacca le radici stesse dell’insicurezza; (…).”
Zygmunt Bauman – Voglia di comunità

P.S.: Chi non ha l’impressione che i nostri governanti (di destra e di sinistra) si riescano sempre e solo ad accordare tra loro sulla cosa sbagliata? sulla priorità di quello che, nel buon senso comune, è evidente che venga dopo?
Azzuffarsi sulla norma non può dare di per sé alla norma valore. Spesso la norma non c’era perché è superflua.
La fiducia è sempre meno. La precarietà (di cose, affetti, sogni e pensieri sparsi) è angosciante.
La soluzione? Forse non è così complicata come ci fanno credere. Complicato è preservare quei vantaggi trovati per caso, raccontando in giro che sono dovuti.
Ma questo non è solo complicato …è sbagliato!
Mancanza di cose. Mancanza di libertà. Prodotti confezionati per tenerci lontani dal pensiero di chi siamo e di cosa possiamo fare.
Un abbraccio a tutti!

andrea.prof