Ieri sera ho presentato al Consiglio Direttivo del PDL di Sasso Marconi la costituenda Generazione Italia – Sasso Marconi.

Giovedì 3 (la settimana scorsa) abbiamo avuto la riunione di insediamento, in questi giorni stiamo finendo di svolgere la parte burocratica della costituzione del Circolo.

Mi sembrava doveroso relazionare al Direttivo quello che stava succedendo, anche per evitare letture distorte dell’operazione …e ce n’era bisogno!

Mi sono state fatte tante domande (a cui spero di aver dato risposte esaustive), alcune critiche, ma anche qualche osservazione un po’ troppo preconcetta per non infastidire almeno un po’.

Vedo di riassumere un po’ quanto detto, per dare la possibilità a chiunque di capirci qualcosa di più.

Presentata il 1° aprile (ma non era uno scherzo, come si è detto in tante sedi), l’associazione si sta strutturando sul territorio da circa un mese. In questi primi giorni di attività, segnata finalmente da un ritorno all’entusiasmo di fare politica, si sono già raccolte più di 5.000 iscrizioni a livello nazionale, e più di 120 circoli (tra territoriali, tematici ed on line). L’esplosione è stata favorita dalla strutturazione del sito (www.generazioneitalia.it, con una struttura aperta ai commenti) e dalla diffusione dell’idea attraverso Social Network, FaceBook in testa a tutti).

Dopo la lettura de Il futuro delle Libertà – Consigli non richiesti ai nati nel 1989, pubblicato da Gianfranco Fini sul finire dell’anno scorso, si era reso evidentemente necessario un dibattito interno al PDL. Dibattito che non tutti avevano altrettanto evidentemente voglia di aprire. L’idea di costruire il progetto per un’Italia nuova, per una nuova classe dirigente, per un modo decisamente innovativo di affrontare i problemi (legalità, unità nazionale, federalismo, riforme, immigrazione, crisi economica, rilancio della produzione, necessità di moralizzazione, ecc…) costituisce una sfida decisamente affascinante e non più rimandabile.

Generazione Italia, così come FareFuturo e come tutte le altre componenti di quella che è stata definita “galassia finiana”, ha cercato di aprire un dibattito serio su questi problemi. Cercando di arricchire il quadro. Cercando di moderare i toni di una politica un po’ troppo urlata e inaccettabilmente portata avanti a slogan.

Nata e sviluppatasi sul web, dedicata principalmente proprio a quei giovani a cui Fini aveva indirizzato il suo messaggio, senza dimenticare le radici culturali della destra italiana che guarda con interesse alle destre europee della Merkel e di Sarkozy e alla destra oltre-Manica di Cameron, cerca ora di strutturarsi “fisicamente” sul territorio per creare una nuova classe politica capace di far uscire l’Italia dalla stagnazione politica, economica e morale in cui siamo caduti.

Alcuni punti fermi:

non ci si può iscrivere con precedenti penali, una lezione tanto banale, che non è mai stata realmente recepita dai nostri governanti (né di destra, né di sinistra, né di centro) …perché una persona che non può lavorare alle poste o fare il bidello in una scuola pubblica può arrivare al Parlamento o al Governo?

l’Italia è una (e non si può dimenticarlo proprio quando festeggiamo i suoi 150 anni), e il Federalismo, per quanto necessario e da tutti auspicato, non può pensare di non fare i conti con i suoi costi reali e con la necessità di perequare i servizi di base che devono essere garantiti alle varie regioni,

– il confronto interno e il dialogo sono indispensabili per strutturare e migliorare costantemente il partito.

Il tema della messa in discussione della leadership di Silvio Berlusconi, accelerato dal confronto tra lui e Fini durante la Direzione Nazionale del PDL del 22 aprile, ha inizialmente fatto pensare ad alcuni che Generazione Italia fosse un altro luogo per parlare male del nostro Presidente del Consiglio. Credo che a questo punto sia chiaro a tutti che la scarsa simpatia per Berlusconi non sia una condizione sufficiente per partecipare all’associazione. Di luoghi per parlare male di lui ce ne sono già anche troppi!

Mi sembra molto chiaro quello che chiunque può leggere sulla presentazione dell’Associazione (fonte www.generazioneitalia.it):
“La caduta del Muro di Berlino, Tangentopoli, la discesa in campo di Silvio Berlusconi e la costruzione di una destra europea da parte di Gianfranco Fini, sono eventi che hanno segnato la “vita politica” di chi dovrà avere la responsabilità di governare il Paese per i prossimi dieci anni. Questa classe dirigente che faticosamente si sta affacciando, ha un dovere che è anche generazionale, ha il dovere di guidare l’Italia. Questa dovrà essere la Generazione Italia che avrà la missione di costruire l’Italia del 2020. Ovviamente, questa missione richiede uno strumento. E noi scommettiamo su Il Popolo della Libertà, il grande partito degli italiani che dobbiamo continuare a costruire con quotidiano entusiasmo.

La volontà di fondo, quindi è di arricchire il partito. Di renderlo più forte. E nessuno si augura che ci sia una rottura (che non può essere “espulsione” come qualcuno malevolmente si augura, visto che Berlusconi e Fini sono co-fondatori e co-proprietari del simbolo e del nome).

A maggior ragione a livello locale, poi, la nascita di una nuova realtà, che ha già incontrato l’interesse di tante persone, soprattutto giovani, anche non storicamente dedite all’attività politica, deve essere percepita come un arricchimento! Ritrovare l’entusiasmo di confrontarsi su temi politici, recuperare il senso di andare a votare.

Dobbiamo ritrovare la consapevolezza che quelli che tu non vai a votare (illudendoti così di non avere responsabilità) hanno comunque un grande potere su quello che puoi e che non puoi fare (se devi metterti il casco quando vai in motorino, quali sono gli orari a cui devono chiudere i locali, come sono organizzate le strutture che ti offrono assistenza sanitaria, educativa, sociale, ecc…).

Quindi nessun problema se un Consigliere Comunale (io, nella fattispecie) ha deciso di imbarcarsi in questa avventura, altri guardano con interesse l’iniziativa dall’esterno, altri non sono troppo felici della cosa. E’ uno strumento in più a disposizione del Gruppo e dell’organizzazione dell’attività sul territorio e della preparazione della prossima (per quanto lontana) tornata elettorale. Non un’occasione di divisione!

Per qualunque chiarimento, sono disponibile al confronto …e la rete ci offre un bellissimo strumento per dare la possibilità di partecipare anche a chi è stanco di riunioni nelle sedi buie, di scontri che sconfinano troppo spesso nel personale, di toni troppo urlati più adatti a Uomini e Donne che ad un’aula di Parlamento o di Consiglio…

andrea.prof