Io non voglio mettere il pigiama
Piccoli uomini e grandi bambini per un mondo migliore
“Un colore ad ogni cosa / è una legge naturale
che a noi sembra un po’ noiosa / soprattutto per giocare.
Un colore unico e solo / ci rattrista la giornata
la realtà che ci circonda / la vogliamo colorata…”
BianchiRossiGialliNeri – P. Capodacqua
Le Associazioni sanno collaborare tra loro. La cosa, in effetti molto complicata, sembra possibile almeno sulla carta. Ma la vera notizia è che il 24 settembre scorso, all’interno del Teatro di Sasso Marconi, lo hanno fatto davvero.
L’Associazione Culturale Le Nuvole, che pone le radici della sua attività tra i testi e le musiche di De Andrè e di Gaber, ha incontrato l’Associazione Territoriale per l’Integrazione Passo Passo, e la sua attenzione nei confronti dei ragazzi disabili.
Insieme hanno dato vita ad una giornata, crediamo estremamente piacevole per quanti hanno partecipato, dal titolo “Io non voglio mettere il pigiama” (citando il verso di una canzone di Lolli), per cercare di stimolare una sorta di rivoluzione dei più piccoli. Rivoluzione culturale, prima di tutto, che faccia capire ai grandi (genitori, maestri, autorità varie) che i loro piccoli non sono animaletti buffi da compagnia, ma piccoli uomini in formazione.
E la manifestazione, non a caso, è iniziata con BianchiRossiGialliNeri, uno spettacolo dedicato ai bambini dal grande Maestro Paolo Capodacqua, che riesce a parlare con i piccoli uomini che ha di fronte, utilizzando ora le sue parole, ora le parole di Rodari, e sempre la sua magica chitarra.
La giornata si è poi conclusa con un concerto di Claudio Lolli, accompagnato dalla chitarra di Capodacqua, dedicato ai genitori più che ai bambini, per ricordare a tutti che pensare, anche in musica, non fa male a nessuno.
Per sapere come è andato l’esperimento del pomeriggio, al di là della carica che si avvertiva all’interno della sala, abbiamo chiesto un parere ad un’insegnante presente, la maestra Francesca, che ci ha risposto: “Lo spettacolo è stato molto accattivante perché il pubblico è stato coinvolto in prima persona. La tecnica di far partecipare i bambini ha fatto si che, anche i più timidi, si sentissero protagonisti di ciò che accadeva sul palcoscenico senza però essere costretti a esporsi pubblicamente. L’unione tra Rodari e la musica ha suscitato molto interesse da parte dei bambini sia per quel che riguarda il testo scritto sia per la parte musicale che cercheremo di sviluppare durante l’anno scolastico.”
E ancora più hanno fatto piacere alcune frasi che ci hanno regalato proprio i bambini. Martina ha detto: “A me lo spettacolo è piaciuto moltissimo e per me è stato fra gli spettacoli più belli che ho visto in vita mia, perché le canzoni erano straordinarie e perché ha fatto divertire anche noi.”, mentre Caterina ha completato il discorso: “A me questo spettacolo è piaciuto molto perché, il signor Capodacqua ha cantato delle canzoni carine e molto spiritose. Una in particolare mi è piaciuta molto perché nel testo c’erano parole buffe”. E Luca, iscritto alla V elementare, ha aggiunto con grandissima lucidità: “Paolo Capodacqua ci ha raccontato che tutti i bambini del mondo hanno dei diritti ad esempio il diritto a studiare, a giocare e anche ad avere un avvocato in caso di bisogno, ma la cosa che mi è piaciuta di più è la canzone sulle maestre perché sembra che parli delle mie due maestre. Lo spettacolo mi è piaciuto così tanto che ho chiesto alla mamma di comperare il cd per poterlo ascoltare in macchina.”
E non solo la giornata ci ha ricordato che le Associazioni possono collaborare, e che i bambini possono interessarsi anche a cose diverse dai soliti videogames. Un altro dato importante credo sia stato il fatto che in momenti in cui le risorse pubbliche sembrano venir meno (addirittura gli organizzatori hanno dovuto pagare al Comune un contributo per la gestione del teatro), ci sono ancora soggetti privati (aziende, commercianti, artigiani, professionisti) che, nonostante il momento non buono neppure per tanti di loro, hanno risposto all’appello contribuendo generosamente alla realizzazione di un progetto di sensibilizzazione e solidarietà. E ci sono ancora tante persone (più di 300, in questo caso) che hanno saputo cogliere una bella opportunità per stare insieme in modo piacevole ed intelligente.
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