Un pieno di Anni ’50! (pubblicato su Il Resto di Sasso, numero gennaio 2013)

Con il numero di dicembre direi di aver involontariamente lanciato una nuova rubrica. Quella delle produzioni musicali (ed in genere culturali) del nostro territorio. L’idea sembra piaciuta molto, e non sarebbe male cercare di renderla un appuntamento fisso.

Non so se è una nostra caratteristica peculiare, ma pare che i sassesi siano un popolo di musicisti, attori, pittori, fotografi, scrittori, divulgatori scientifici, e non proseguo l’elenco consapevole di non aver citato tanti ambiti in cui qualche nostro concittadino si è espresso con risultati apprezzabili. Anche se farei fatica in poche righe ad analizzare le componenti di questo successo, la nostra ridente cittadina è ricca di stimoli culturali, e non sempre riesce a valorizzarli come meriterebbero.

E così ho pensato di occuparmi di un’altra opera prima, anche stavolta di una band che con Sasso Marconi ha dei fortissimi legami. Parliamo di Full Power, album d’esordio della Paul maD Gang.

Forse qualcuno di voi ricorda il duo voci/chitarre formato da Paolo Roberto Pianezza e Damien Louis Rizzo, che spesso abbiamo potuto ascoltare con grande piacere in giro per Sasso e durante gli aperitivi della domenica sera del BarRumba, almeno fino a qualche anno fa…

Ora la famiglia si è allargata, e ai due pazzi, sempre malati di rockabilly e di microfoni cromati in stile crooner anni ’50, si sono aggiunti il fantastico contrabbasso acustico laccato bianco con fiammate che spiccano sul nero della bravissima Francesca Alinovi, e la potente batteria dell’aquilano Ranieri Scocca, batterista senza sgabello (alla registrazione del CD ha contribuito il precedente batterista, Marcello Canuti, e, in una traccia, anche Francesco Azzariti).

Mancano un po’ dalle nostre scene, perché sono ormai impegnati quasi quotidianamente in giro per la penisola (isole comprese!), sponsorizzati dalla storica birra Theresianer di Trieste. E di recente sono stati anche protagonisti di un live a Parigi al Chez Maxime, per il party di presentazione del sesto numero della rivista Toilet Paper di Maurizio Cattelan e del fotografo Pierpaolo Ferrari, di cui si sono occupati anche Marie Claire e Vogue.

Suoni anni ’50, con timbriche sempre efficacissime, rese ancora più godibili dal mastering di Filippo Zecchini. Anche il libretto del CD è decisamente ad effetto, con le foto della band che si tuffa in piscina in camicia quadrettata, ad effetto country-college-retro del fotografo Daniele Sarti.

E dentro il CD, invece, cosa c’è? Una sequenza di 9 tracce trascinanti, che ripropongono grandi successi degli ultimi decenni, da Truly Madly Deeply dei Savage Garden a Born This Way di Lady Gaga, passando per Baby One More Time di Britney Spears e Everybody dei Backstreet Boys, in chiave rigorosamente rock & roll. E poi una Goodnight Moon da urlo, una scatenata Back For Good con un grande riff di chitarra, ed una versione ritmata ed infedelissima di 74-75 che le dona una nuova giovinezza.

Da segnalare, a mio giudizio, l’originalissima rilettura di Someone Like You, cover da Adele, da cui è stato tratto un video che mentre sto scrivendo queste righe si avvia a grandi passi verso le 16.000 visualizzazioni su YouTube, e la spiazzante Basket Case di chiusura, riarrangiata in versione “ballata lenta da intorto”, che ci proietta come per magia sul parquet tirato a lucido del ballo “Incanto sotto il mare” del film Ritorno al Futuro. E questo dopo che, durante l’ascolto dell’album, ci siamo inevitabilmente ritrovati seduti ai tavoloni di legno di Arnold’s, mentre nell’aria si diffondono note dal mitico juke-box di Fonzie.

Questo il quadro che Francesca fa del disco: “Posso dire che è un CD nato dall’idea di voler riprendere delle hit degli anni ’90 e dei giorni nostri, pop/dance, e riadattarli in versione anni’50, puntando molto sull’armonia vocale, cercando di variare lo stile e il mood di ogni brano: si passa dal rockabilly, al rock & roll, al country, mantenendo costante l’idea di armonizzare le voci e metterle in primo piano.”

Obiettivo perfettamente centrato, direi! In conclusione, credo che si possa dire che è un gran bel lavoro, che vi farà venire una gran voglia di andarli a vedere dal vivo …e, una volta visti in azione, non si può non innamorarsi!