Giovannino Guareschi (Roccabianca, 1 maggio 1908 – Cervia, 22 luglio 1968)
40 anni dalla morte del grande Guareschi.
Ne approfitto per ricordare un grande uomo, le sue grandi creazioni…
…e la sua vita intensa (si veda la voce Guareschi su Wikipedia, per averne un’idea).
Dedicate almeno un minuto della vostra giornata a recuperare qualche libro del grande (a dispetto del suo nome) Giovannino dalla polvere dei vostri scaffali e a sfogliarlo, anche solo per un attimo, a riguardare qualche sequenza di Don Camillo o de La Rabbia, a rileggere qualche nota su di lui o sulla sua intensa esistenza.
Buona giornata a tutti.
andrea.prof
“Era nato a Fontanelle di Roccabianca il primo maggio 1908.
Quel giorno i socialisti tenevano il comizio per festeggiare la ‘Festa del lavoro’. L’oratore era il barbuto On. D’Aragona che parlava dal balcone della casa di Teodosio Guareschi, il capo di una famiglia patriarcale di agricoltori… A un certo momento l’On. D’Aragona venne interrotto. Sul balcone era salito il famoso organizzatore di cooperative agricole socialiste Faraboli. Teneva in mano un fagottino che con qualche parola sommessa consegnò all’oratore. Fra lo stupore dei lavoratori l’On. D’Aragona alzò il fagottino fino alla testa e disse: ‘Compagni, proprio oggi, festa dei lavoratori, in questa casa che ci ospita, è nato un altro lavoratore, un nuovo socialista. Bene. Auguriamogli vita lunga e felice’.
E così la nascita di Giovannino Guareschi venne annunciata al ‘mondo piccolo’ di Fontanelle”.
Alessandro Minardi, il suo più intimo amico, all’indomani della morte di Guareschi, da un’intervento biografico pubblicato sul “Giornale di Bergamo”)
“Per rimanere liberi bisogna, a un bel momento, prendere senza esitare la via della prigione.”
(da No, niente appello, Candido, 23 aprile 1954)
“Nel segreto della cabina elettorale Dio ti vede, Stalin no.”
(Manifesto elettorale 1948, da Mondo Candido 1946-1948, a cura di C. e A. Guareschi, Rizzoli, pag. 417)
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