Per fare una canzone di Natale non basta un argomento natalizio… (Auguri Natale 2014)
…ma serve un ingrediente più speciale…
Quest’anno ho scritto davvero poco. E questo è un dato di fatto. Solo pochi post mi separano dagli auguri di Natale dell’anno scorso, è questo non è benissimo. E anche andando a rovistare tra gli appunti privati che non vengono poi sistemati per comparire su questo spazio pubblico, non ho trovato molto di più.
Onestamente, ho anche letto molto meno di quello che avrei voluto. Di certo molto meno del solito. E anche questo non è benissimo!
Ma, scrittura e lettura a parte, che sono certo torneranno al loro posto appena raggiunta una normalizzazione delle cose, che stanno iniziando a prendere una forma, è stato decisamente un grande anno.
Se il 2013 è stato l’anno della fenice, questo ha senza dubbio mantenuto le sue aspettative di essere un anno di rinascita. Dalle ceneri di un anno bellissimo (ma decisamente di passaggio) è nato un anno pieno di nuove sfide e di nuovi progetti, la maggior parte dei quali ancora in corso di definizione. Ma quasi tutti gioiosamente in progress, e in fondo è proprio questa la cosa più importante.
Il lavoro, che l’anno scorso era solo la promessa di un’opportunità, con fatica e con soddisfazioni, è diventato una bella realtà. E sembra che ci siano ancora una sacco di belle cose da fare.
Con Simona tutto alla grande. La nostra relazione cresce con noi, e anche su questo fronte i progetti non mancano.
Qualcuna delle attività che avevano accompagnato, se non proprio tutta la mia esistenza, almeno molti degli ultimi anni, hanno lasciato il posto a nuovi pensieri e a nuovi idee, che non sembrano al momento lasciare concedere troppi minuti di libertà. Ma nulla è totalmente perduto, mentre tante sono le cose guadagnate.
Non significa che questo sia stato un anno solo pieno di belle novità. Tutt’altro… alcuni pensieri tristi non ci abbandonano mai, e la situazione in cui tutti noi ci troviamo a vivere ha un sacco di buone ragioni per farci incazzare, o anche solo per essere poco tranquilli.
Ma, nonostante le solite questioni legate alla crisi, alla politica che parla troppo e fa poco, alla corruzione che sembra ammorbare chiunque conquisti una poltrona, alla forbice tra i ricchi e i poveri che tende ad aprirsi, alla crisi dei valori di un mondo continuamente sballottato tra la morte di Dio e la necessità di nuovi dei, la sensazione che mi lascia in bocca questa chiusura d’anno è tutt’altro che negativa.
Abbiamo tanto da offrirci l’un l’altro, e in giro ci sono molte più persone belle di quelle che saremmo indotti a vedere quando ci lasciamo seppellire dai mali del mondo.
Quindi, Buon Natale a tutti.
Che queste feste portino a tutti noi il coraggio di recuperare il senso di parole importantissime, come “ho sbagliato”, “ho cambiato idea”, “ti/vi voglio bene”, “mi fido di te/voi”, e soprattutto che ci aiutino a trovare il coraggio di usarle.
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