Raccolta Caritas

 

 

Tutti gli anni, nella prima quindicina di maggio, viene effettuata la "raccolta degli stracci". Si tratta della tradizionale raccolta di indumenti usati promossa dalla Caritas Diocesana. Nonostante le numerose occasioni di racolta, moltiplicate dalle numerose campane per la raccolta differtenziata sparse per Bologna, a Sasso siamo convinti che questa giornata di duro lavoro sia anche estrememente utile ...oltre che sempre piacevolissima.

Ecco l'articolo di Maurizio Monari sulla raccolta del 1997:

 

Quest'anno, e per l'undicesima volta, è stata portata a termine la raccolta di indumenti usati da parte della Caritas per il completamento del Centro Cardinal Poma.

Ringraziando la solidarietà e la generosità della cittadinanza, il quantitativo raccolto quest'anno, certamente soddisfacente anche se in diminuzione rispetto alla precedente raccolta, e stato, nel solo Comune di Sasso Marconi, di 10.950 Kg., mentre nel Comune di Vado si sono accumulati 5230 Kg. di indumenti.

Ma quel che più preme sottolineare è la straordinaria disponibilità dei collaboratori parrocchiali, grazie al cui prodigarsi è stato possibile realizzare questa importantissima opera, finalizzata alla carità e all'assistenza.

E dire che ai nostri giorni si usa affermare che non esiste più dialogo intergenerazionale, cioè non ci sarebbe più comunicazione e sintonia tra i giovani di oggi e "i ragazzi", come dice Cal-listo Righi, "di prima della guerra".

Chi, però, il 10 maggio, era in via del Mercato, può tranquilla-mente affermare che in certe occasioni quanto detto, non è poi tanto vero.

Cosa è successo??? Perché succede??? Vediamo...

E' successo, come accade da qualche anno, che una semplicissima raccolta di indumenti da caricare su di un vagone ferroviario, vede la partecipazione e l'impegno di persone di tutte le età. Ora, provando a giocare nello scrivere evidenziamo certi aspetti della giornata.

Il mattino, con un certo tempismo, ha visto all'opera già alle ore 7:00, Bertino Righi, un veterano, ma la risposta dei giovani con Stefano Giardini (ore 7:15) non è da sottovalutare. Quando si comincia a caricare i sacchi volano, ognuno di noi al suo posto: chi a terra, chi sopra il carro, ch lancia, chi para.

Si evidenziano, come lanciatori, Matteo Muzzi, Pietro Cruciani, Mario Bettini, Callisto Righi, detto "Prima Tromba"; come portieri Pietro Fortuzzi, Claudio Belloni, Andrea Micheletti, e il campione sudamericano "Beto" ... certe parate!!! E tutto funziona, sotto l'at-tenta guida di Giorgio Medici. Come per incanto, i sacchi vengono posizionati a regola d'arte: nulla pende, nulla fuori posto, e gli spazi sono accuratamente occupati. Nel frattempo un reparto speciali-stico viene inviato in missione a bordo di un'unità predisposta, denominata "Pullmino", fornita di sofisticati strumenti atti all'individuazione e all'immediata raccolta dei sacchi, contraddistinti per il sospetto contenitore dal colore giallo.

Intervistato subito dopo la prima impresa, il capo unità Luca Maldina ha affermato di essere ben riu-scito nell'impresa, avendo applicato nel caricare una particolare tecnica segreta, denominata "impara da quelli di Padre Marella". Non vi dico come gli strumentisti Davide Micheletti, Glauco Guidastri, Saverio Cazzoli, erano sfiniti per l'enorme stress, dovuto alla strumentazione di controllo di carico, e alla pericolosità del materiale. Intanto si ride, si gioca, si parla, si lavora riempiendo così le grandi cubature del vagone, si mangia... e sì, si mangia, perché alcune buone e brave mamme ci han-no pensato, portando qualcosa di dietetico: dolci vari al colesterolo, crescentine fritte. Inizialmente eravamo inappetenti, ma poi... Contemporaneamente una certa Eliana Guidotti, originaria del Nord-Ovest, ora residente ad Alban Point, responsabile di questo patatrac, faceva firmare, con laboriosa procedura, a suon di panini e buon vinello, quanti dall'estero (Pontecchio, Marzabotto, Borgonuovo, Panico, ecc...) arrivavano a portare materia prima.

Sembrerebbe una favola, ma anche le favole hanno la loro morale. Sta a vedere che il segreto di tutto sono certi valori.

Beh, allora questi giovani ragazzi e quelli di "prima della guerra" li hanno fatti veramente loro.